Come prendere una decisione importante
Argomenti:
Decisioni e scelte: come trovare quelle giuste
“ Penso che a determinare il nostro destino, siano essenzialmente le nostre decisioni e non le circostanze della vita.” Anthony Robbins
Decidere e scegliere senza timore
Le decisioni e le scelte rappresentano spesso un momento vissuto con apprensione, dall’individuo. Non è semplice considerare tutte le variabili che entrano in gioco in una circostanza e, dopo averle valutate, procedere spediti nella scelta.
Spesso, poi, fa la sua comparsa il fantasma dell’indecisione, a complicare le cose. Ognuno di noi ha un approccio diverso nei confronti delle scelte e delle decisioni. Ogni singola persona ha un proprio stile decisionale diverso a seconda delle proprie esigenze, del proprio pregresso e dei bisogni che è chiamata a soddisfare in quel preciso momento, quando la scelta si fa pressante.
La decisione o la scelta, viene anche influenzata da eventuali suggerimenti ricevuti o da esperienze di altri, conosciute o ascoltate. Nel momento in cui dobbiamo prendere una decisione, prima di tutto analizziamo la situazione, anche se solo in modo sommario e veloce, per poter raccogliere tutte le informazioni che ci occorrono per arrivare a decidere.
A seguire, andiamo a valutare le varie opzioni che abbiamo disponibili, esaminando tutte le alternative che troviamo e facendo ipotesi sugli effetti futuri delle nostre scelte. Questo per arrivare a scegliere, tra le varie alternative, quella che maggiormente si avvicina la risultato che vogliamo ottenere.
La “strategia decisionale”
Il procedimento, la dinamica con la quale ogni persona arriva a decidere è fortemente individuale. Questa metodologia, che è soggetta a variare tantissimo da persona a persona, viene chiamata “strategia decisionale”.
Ci sono strategie decisionali diverse a seconda della soluzione che dobbiamo trovare. Non esiste, pertanto, un modello “standard” applicabile genericamente alle decisioni che dobbiamo prendere.
Non esiste cioè, una modalità generica di scelta che possiamo adottare per ogni situazione e per ogni circostanza/momento di vita che sperimentiamo. Ciò è dovuto al fatto che, sia le persone che le situazioni, sono estremamente varie e complesse e non possono, pertanto, essere etichettate e racchiuse in categorie schematizzate e circoscritte, classificate.
Tuttavia può accadere che, in presenza di scelte che possono essere definite dello stesso tipo, o simili, saremo sicuramente spinti ad adottare decisioni analoghe ad altre (oppure simili ad altre prese in precedenza), poiché siamo influenzati dalle esperienze pregresse e sicuramente, il nostro cervello “pigro” tende a ricercare nel proprio archivio, una tipologia simile di soluzioni già adottare per risparmiare fatica.
Ripetere un processo mentale già sperimentato in precedenza, infatti, risulta molto più semplice e porta a risparmiare energie, rispetto ad una nuova associazione di idee o di valutazioni da fare in modo del tutto nuovo. Il nostro cervello, quindi, tende a risparmiare energia e fatica, suggerendoci soluzioni già in “archivio” e così, senza neppure rendercene conto, ci ritroviamo a ripetere atteggiamenti e stili decisionali che abbiamo già utilizzato in passato.
Il “pilota automatico”
Questa procedura, pertanto, è quasi sempre del tutto automatica, inconscia. In realtà, ogni volta, non ripetiamo totalmente la stessa procedura mentale relativa alla decisione da prendere. Piuttosto adottiamo una serie di scorciatoie mentali, inseriamo una sorta di “pilota automatico” per risparmiare tempo, fatica ed energia, ma non consideriamo che questo ci porta a non essere completamente obiettivi e padroni della scelta che dobbiamo fare.
Siamo, insomma, condizionati da noi stessi e dal nostro pregresso. Sicuramente, il risultato delle scelte e delle decisioni che abbiamo preso in passato è molto importante, dal momento che ha prodotto le circostanze attuali, il nostro stato emotivo, il nostro stesso vissuto e una sensazione, un’emozione che noi avremo percepito come positiva o negativa a seconda della nostra struttura psicologica e della nostra personalità.
Un altro aspetto molto importante da considerare, in merito a quanto abbiamo scelto nelle esperienze pregresse, è quello di andare a considerare gli effetti che quella scelta hanno prodotto, nella nostra vita e nell’ambiente in cui viviamo. Gli esiti nel lungo periodo, di quella precisa scelta che abbiamo fatto in precedenza (in passato), si sono rivelati positivi, gratificanti o, al contrario punitivi, penalizzanti, indipendentemente da quanto lo fossero al momento della scelta?
La proiezione in futuro
L’attitudine a riflettere e a considerare in proiezione di futuro e, quindi, di prevedere, anticipare i risultati delle nostre scelte comparandoli con l’esperienza passata, ci permette di fare delle prove “simulate”, così da consentirci, per come possibile, di modificare la situazione in una modalità che sia di maggiore vantaggio per noi e per chi è coinvolto nella scelta.
Ogni associazione che facciamo, tra le decisioni che abbiamo preso in passato e le situazioni che ci si presentano nel presente, ogni interazione tra queste, i risultati che ne scaturiscono e i conseguenti stati emotivi, ci mettono nella possibilità di classificare tutte le nuove situazioni e di influenzare il nostro processo decisionale.
Questo fatto può essere limitante o potenziante. Può mostrarci delle opportunità o può spingerci ad abbassare il livello di quello che vogliamo ottenere. Può cautelarci da esiti negativi o stimolarci per ottenere nuovi risultati.
Gli input emotivi che ci muovono in una direzione piuttosto che in un’altra, possono essere di varia natura ed essere presenti a livelli diversi di coscienza. Nonostante l’input emotivo non sostituisca completamente la riflessione, o l’analisi razionale delle informazioni che abbiamo di fronte alla scelta, resta sempre un rilevatore importante per andare verso una specifica direzione o, al contrario, allontanarci da essa, cambiando strada.
Avere la giusta sensazione, sentirla come spesso usiamo dire “nella pancia”, nelle “viscere” o seguire quello che ci suggerisce il cuore, o quella “vocina” che sentiamo dentro di noi, sono percezioni di vita molto comuni con le quali abbiamo a che fare e che originano dagli stati emotivi più o meno intensi che proviamo in quel momento.
Quando si dice di “avere un presentimento”, un’intuizione, quando sentiamo di avere il “fiuto” per una migliore scelta, abbiamo un esempio di vita reale in cui, qualcuno di noi, arriva a saltare in modo rapido ed efficace verso la decisione migliore, senza avere la consapevolezza di tutti i passaggi impliciti che la mente compie a livello inconscio.
Esiste un percorso per potenziare il processo decisionale. Viene strutturato con passaggi che sviluppano e allenano in modo creativo, la nostra capacità di scegliere.
Questo percorso ha degli step precisi e, con l’aiuto di tecniche e di frasi ricche di insegnamenti importanti che stimolano il pensiero laterale, ci porteranno passo dopo passo a prendere velocemente le nostre decisioni in modo strutturato, insegnandoci i passi necessari da compiere ogni volta che dobbiamo operare scelte: dalla più grande alla più piccola.
I 5 principi fondamentali della strategia decisionale
Gli “step” che vedremo tra poco, riguardano principalmente cinque principi fondamentali del percorso relativo alla strategia decisionale. Si tratta di:
- accettare l’impegno
- imparare dalle scelte/sfide del passato
- individuare e osservare la “vera” intenzione
- attivarsi con tempismo
- rimandare gli aspetti meno urgenti o importanti
Vediamo uno per uno questi passaggi.
Accettare l’impegno
“Per ogni sforzo disciplinato c’è una ricompensa multipla”
Jim Rhon
Dice un detto: “Impegnati ad affrontare ciò che non vuoi, pur di ottenere ciò che desideri”.
Impariamo ad assumerci l’impegno di quello che vogliamo raggiungere. Domandiamoci:
“Di che cosa ho bisogno per riuscire a fare ciò che non ho voglia di fare, ma che serve per ottenere le cose che desidero?”
No, non è uno scioglilingua. È realmente così. Rileggete più volte questa frase e ne capirete il senso profondo. Molto spesso noi sappiamo esattamente che cosa dovremmo fare per raggiungere i nostri obiettivi ma esitiamo nel farlo per paura, per pigrizia e per molte altre implicazioni.
Il primo passo per riuscire a decidere, quindi, è quello di accettare l’impegno con noi stessi per concretizzare la scelta e dare il via agli eventi che ne conseguono.
Decidere
“È nei momenti di decisione che si forgia il vostro destino.”
Anthony Robbins
L’azione richiesta da questo passo è quella di rievocare le nostre migliori decisioni e riutilizzarne l’essenza, il concetto di base che ci ha aiutati a decidere in quel frangente.
Facciamoci una serie di domande:
- a) Quali sono state le decisioni che mi hanno rinforzato?
- b) Quali sono state le decisioni più importanti del mio passato?
- c) Quali decisioni posso prendere ora?
Si tratta di “estrapolare” dalle scelte positive e motivanti del passato, quell’approccio e quella scala di valori che ci ha sostenuto nella scelta.
Le decisioni che ci hanno rinforzato, sono sicuramente quelle in cui abbiamo avuto coscienza del nostro valore, della nostra scala di priorità; quelle decisioni che hanno testimoniato la nostra forza di volontà e che, quindi, hanno rinforzato anche la nostra autostima.
E nell’ottica di mantenere inalterati i nostri valori morali, di essere fedeli a noi stessi, alle nostre esigenze e al benessere nostro e altrui, dobbiamo vigilare affinché questi valori non siano estromessi dalla decisione che stiamo per prendere.
Teniamo sempre presente il fine ultimo della nostra scelta che deve essere sempre in armonia con ciò che siamo e con ciò che desideriamo ottenere.
Manifestare l’intenzione
“La determinazione è la sveglia del volere umano.”
Anthony Robbins
Troviamo l’intenzione profonda che ci muove, che ci motiva.
Per capire che cosa c’è dietro alle nostre scelte e decisioni, dobbiamo individuare l’intenzione profonda, ovvero le motivazioni che stanno dietro a quello che vogliamo ottenere.
Per riuscire a comprendere con chiarezza questo aspetto, riflettiamo:
- a) Osservo e rifletto sulla mia intenzione reale.
- b) Qual è l’intenzione principale che mi spinge?
- c) Individuo e scelgo l’intenzione principale che ha il più grande impatto sulla mia vita.
- d) Come posso coltivare questa mia intenzione e rafforzarla ogni giorno?
Riuscire a guadagnare equilibrio e stabilità emotiva è un percorso che si svolge con azioni costanti e quotidiane. Operando queste riflessioni, il nostro inconscio registra una sempre maggiore focalizzazione su noi stessi, sulle nostre potenzialità, capacità e ci apre la strada al consolidamento di quanto stiamo scegliendo.
Muoversi subito
“Dietro ogni impresa di successo, c’è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa.”
Peter Drucker
Per arrivare a decidere per il meglio dobbiamo intraprendere subito azioni concrete.
Per uscire dall’indecisione che inevitabilmente si accompagna al nostro timore di decidere, impariamo a riflettere con cognizione su tutto quanto, sui dati che abbiamo e poi agiamo subito con azioni mirate e concrete.
Vediamo come poter giungere ad un’azione ben concertata con alcune riflessioni:
- a) Quale (anche) piccola cosa posso fare sin da subito per realizzare ciò che voglio?
- b) Quale azione importante, determinante posso compiere ora?
Si tratta di trovare anche un solo piccolo gesto, un’azione, seppur minima, che abbia la capacità di avviare il processo decisionale. Agire, sin da subito, sblocca l’indecisione e il timore, aiutandoci a proseguire con più determinazione.
Rinviare
“La chiave non è dare priorità a ciò che è programmato, ma programmare la priorità.”
Stephen Covey
Concentrarsi sulle azioni importanti.
Quando ci apprestiamo a formulare i criteri migliori per effettuare la scelta finale, dobbiamo dedicare energie e attenzione a questo procedimento, eliminando quanto è superfluo per evitare distrazioni.
Riflettiamo:
- a) Che incombenza di routine posso eliminare o ridurre per avere più tempo da dedicare a riflettere sul mio obiettivo?
- b) A chi posso passare questa incombenza? A chi la posso delegare?
- c) In che modo posso semplificare oppure eliminare un impegno inutile?
Più faremo spazio nella folla di incombenze quotidiane che gestiamo, più elimineremo le distrazioni inutili e più potremo ottenere maggiore chiarezza e focalizzazione nella gestione del processo decisionale.
Vediamo i semplici consigli di Raffaele Morelli sul prendere decisioni. Di seguito trovate consigli di lettura che potranno aiutarvi nelle scelte e nelle decisioni. Cliccate sulle immagini dei libri per leggere le sinossi e i dettagli del testo.
A presto con altri approfondimenti.
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Buona Vita!
Vitiana Paola Montana
Counseling & Mentoring