Esercizi per Vivere Meglio n°7 – “Come Esprimere la Tua Unicità”
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Esercizi per Vivere Meglio n°7 – “Che cosa impedisce la realizzazione del nostro obiettivo di vita?”
“Ogni persona è un essere unico e di fatto, preso di per se stesso, la più grande opera d’arte di tutti i tempi.”
(Thomas Bernhard)
L’aforisma di Bernhard dice una cosa giustissima. Ciascuno di noi è unico. Non esiste, sulla Terra, qualcuno che ci assomiglia. Ogni tratto della nostra persona è irripetibile. Il colore degli occhi, le impronte digitali, il DNA, e così pure i pensieri, le idee, la visione del mondo, il “sentire” che è individuale e soggettivo.
Spesso, però, questa unicità resta relegata nel profondo della nostra anima e non trova modo di uscire allo scoperto, non riesce a fiorire. In questo “Esercizio per Vivere Meglio”, affrontiamo l’argomento “unicità” e proviamo a vedere come manifestarla nella nostra vita.
Permettiamoci di esprimere la luce che abbiamo dentro.
“Non nascondere i tuoi talenti, sono stati fatti per essere usati. Cosa è una meridiana nell’ombra?”
(Benjamin Franklin)
Siamo anime immense, luminose…e non lo sappiamo. Continuiamo a “sopravvivere” alla vita credendo che il massimo della felicità sia avere il necessario per vivere, pagare le bollette, le rate della macchina, fare le vacanze.
Ma, tutto questo, anche se è legittimo desiderarlo, non è quello per cui siamo nati. Tutto questo, ovvero la tranquillità economica, le gratificazioni, il benessere, arriverà nel momento in cui decideremo, finalmente, di accettare la realtà.
La realtà è che siamo esseri dalle potenzialità infinite, con qualità uniche, ciascuno dotato di una o più particolarità che, spesso, releghiamo in un angolo, assegnandogli il ruolo di “sogno” o “hobby”, ripetendo a noi stessi: “magari un giorno riuscirò a realizzarlo”.
Non è così che raggiungeremo quell’equilibrio e quel benessere a cui aspiriamo. Pensiamo che, restare aggrappati alle nostre giuste certezze ci possa permettere di solcare il mare della vita con serenità.
Le certezze che crediamo importanti, se basate su qualcosa che sta al di fuori di noi, purtroppo non sono certezze e non rappresentano ciò che siamo realmente.
Certezze: lavoro fisso, stabilità, continuità dell’essere. Nulla è statico in natura. La vita è perenne fluttuazione. E la vita ci porta costantemente sfide, cambiamenti, proprio per indicarci la strada che dobbiamo intraprendere per “tornare a casa”, per riconoscere ed esprimere chi siamo.
Le sfide, gli ostacoli che troviamo lungo questa strada, hanno il pregio di scoprire, un velo dopo l’altro, la nostra vera natura. Il modo in cui reagiremo a questi stimoli sarà fondamentale per plasmare la nostra personalità, per dare voce ai nostri valori personali, per imparare a conoscerci, per dare voce al nostro “daimon” interiore.
In questo percorso di individuazione di noi stessi, ci imbattiamo in nemici che si presentano sotto diverse forme. Come in un videogioco che ha più livelli da superare, ci troviamo a combattere con nemici diversi. Questi nemici hanno lo scopo di rallentarci nel percorso per impedirci di realizzare i nostri desideri, rigettandoci nella comoda routine, nella zona di comfort. Così, imbavagliando l’anima e togliendole energia ogni giorno un poco di più, ci portano a desistere dal nostro intento.
Vediamo quali sono questi nemici.
1) Il bisogno di ottenere per forza dei risultati
2) Il giudice interiore
3) Circostanze interiori inadeguate
4) Usare la mente e non il cuore per raggiungere i nostri obiettivi/desideri
5) Intenzione non ben definita o debole
6) Memorie negative, traumi o limitazioni gravi della persona
Il bisogno di ottenere per forza dei risultati
“Se poniamo a confronto il fiume e la roccia, il fiume vince sempre non grazie alla sua forza ma alla perseveranza.”
Buddha
Il bisogno ossessivo di ottenere dei risultati, spinge a forzare gli eventi, le situazioni. Ci pressa ad avere delle aspettative esagerate, che poi verifichiamo continuamente, perdendo equilibrio e focalizzazione. Controlliamo in modo ossessivo se stiamo raggiungendo la meta che abbiamo scelto, ci pensiamo in continuazione e, così, perdiamo il giusto distacco emotivo dalle circostanze.
Questo tipo di ossessione ci allontana dal nostro centro, ci allontana dal flusso naturale delle cose che scorre autonomamente e che contiene la sapienza antica delle Leggi Universali, le leggi che governano ogni aspetto della vita. La disarmonia che ne deriva causa incertezza, dubbio, senso di sfiducia, delusione e provoca la volontà di mollare tutto.
Il Giudice Interiore
Il giudice interiore nasce dalla nostra tendenza ad auto-sabotarci, causata a sua volta dai numerosi condizionamenti ereditati dalle esperienze pregresse oppure da obblighi imposti dalle figure di riferimento (genitori, parenti, insegnanti).
Questo giudice castrante, limitante, si avvale, per bloccarci, anche delle maschere che utilizziamo di volta in volta nella vita. Sono le tante personalità che indossiamo a seconda di che tipo di ansia o paura ci attanaglia. Tutte emozioni negative che ci spingono a pensare di non meritarci veramente la realizzazione di ciò a cui teniamo.
Circostanze interiori inadeguate
Sono i momenti in cui la sfiducia cresce al punto di trasformarsi in depressione. In queste circostanze non avremmo la capacità di pianificare e realizzare ciò che ci sta a cuore. Ci mancano le forze e non potremmo sostenere i progetti che facciamo. L’inconscio lo sa e agisce di conseguenza proteggendoci. Ed è in questo momento che dobbiamo ritrovare la nostra chiarezza mentale, quella limpidezza che proviene dal cuore, intenzionato a connettersi con il proprio Sé Superiore. Quel Sé Superiore che nulla teme, che è eterno mentre, la mente, che modella tutto con la paura, teme il buio, l’oscurità.
Il Sé Superiore crea queste “sacche” di stagnazione perché noi possiamo trasformarle in opportunità. E sono le migliori opportunità a permetterci di evolvere. L’unica cosa che dobbiamo comprendere è che tutto questo non lo troviamo all’esterno, nelle relazioni, nella famiglia, negli amici, tutto è già dentro di noi.
Usare la mente e non il cuore per raggiungere i propri obiettivi/desideri
Un cuore emozionato, entusiasta, aperto alla vita è indispensabile per realizzare i nostri obiettivi/desideri. Se però abbiamo ancora ferite emotive che ci stanno tuttora lacerando, sarà difficile e doloroso evolvere. Agire con il cuore è la chiave per realizzare le cose. Diversamente non accade nulla. E se dobbiamo agire con il cuore, dobbiamo necessariamente amarci. Per amarci dobbiamo anche assolverci per gli errori che abbiamo fatto in passato. Abbiamo fatto del nostro meglio malgrado gli sbagli nei quali siamo incappati per fare le nostre esperienze di vita.
Stiamo vivendo questa vita per superare le nostre rigidità, per domare l’ego. È solo amandoci nel profondo che potremo sciogliere le nostre paure nascoste.
Intenzione non ben definita e debole
Se l’intenzione/desiderio/obiettivo che vogliamo realizzare non è ben definito o è debole, le circostanze continueranno a bloccarci poiché, se è confusione ciò che emettiamo, l’Universo, attraverso il Sé Superiore che entra in risonanza con il caos che abbiamo dentro, ci invierà altro caos.
Per sbloccare questa situazione occorre trovare la priorità. Spesso abbiamo grandi desideri ma non ci crediamo abbastanza. Questo farà perdere forza alla nostra intenzione che non troverà supporto nelle circostanze della vita.
Le Leggi dell’Universo dicono sempre “si” a ciò che pensiamo. Pertanto facciamo attenzione ai nostri pensieri, specialmente a quelli che “giudicano”. Per allinearsi al flusso della realizzazione, dove tutto scorre in modo semplice e le opportunità arrivano senza sforzo, bisogna sintonizzarsi sul proprio cuore, ascoltarsi e domandarci con chiarezza a che cosa aspiriamo, che cosa desideriamo.
Occorre conoscere i propri talenti, le risorse che abbiamo a disposizione ed avere fiducia in essi, utilizzandoli per superare le sfide che, inevitabilmente, incontreremo.
Memorie negative, traumi o gravi limitazioni della persona
È possibile che, nel corso della nostra esistenza, abbiamo raccolto esperienze che ci hanno procurato traumi e che ci hanno lasciato solchi profondi nell’anima. Queste ferite psichiche si nascondono nell’inconscio, creando i demoni che bloccano la nostra capacità di attivare la consapevolezza e quindi la possibilità di crescere. Tutto ciò ci impedisce di vedere chiaramente.
Per agire correttamente servono i giusti presupposti e le coincidenze perché, in caso contrario, potremmo incontrare le persone giuste ma non sapere come interagire. Oppure ci arrivano le situazioni giuste ma non sappiamo riconoscerle e sfruttarle al massimo perché siamo ancora bloccati dalle ferite del passato.
Se impariamo a stare nel flusso, ci ritroveremo nell’ambiente giusto e ci arriveranno le sincronicità per attrarre le persone giuste che, a loro volta faranno accadere le cose. Dobbiamo capire che non è la mente a decretare quale sia il momento giusto.
La magia della vita e nella vita, si manifesta quanto più ci affidiamo allo Spirito dentro di noi. Se siamo sconnessi tutto si blocca. Se blocchiamo la nostra Anima, il risultato sarà “lamentarsi”. Ci lamenteremo con tutti e su tutto.
Intossicheremo i pensieri, i desideri e gli obiettivi saranno confusi, i progetti appassiranno, il corpo trasmetterà contrazione, disarmonia, i detriti emotivi interiori avveleneranno la nostra psiche, le guarigioni emotive saranno parziali e artificiali, la bellezza interiore sarà solo artificiale, saremo travolti dalle emozioni e anche i nostri rapporti si deterioreranno.
Tutto questo accade perché non ci ascoltiamo e facciamo le scelte sbagliate. Al contrario, se permettiamo al nostro Spirito interiore, al nostro “daimon” di essere libero, automaticamente sappiamo come alimentarci, come aumentare la consapevolezza, come focalizzare la nostra attenzione per vivere in abbondanza. Sappiamo istintivamente su quali progetti puntare, sappiamo come preservare la nostra energia vitale, come stare in salute e come evolvere per esprimere pienamente la Scintilla Divina che è in noi.
Qual è il richiamo interiore che hai deciso di seguire?
Dopo aver avviato questa riflessione interiore, adesso possiamo elaborare le giuste strategie per essere noi stessi.
Dopo aver osservato in profondità il materiale che emerge dai nostri sogni notturni, i contenuti dei nostri sogni ad occhi aperti, delle nostre fantasticherie, dopo aver osservato le nostre paure, le nostre notti buie dell’anima, le nostre inquietudini, i nostri demoni interiori, adesso dobbiamo avere il coraggio di farci le giuste domande, quelle che occorrono per cambiare in meglio la nostra vita.
La cosa importante è formulare la giusta domanda, piuttosto che la risposta. Affioreranno dubbi per fare in modo che, queste domande, compaiano nel nostro inconscio. E l’inconscio è stato limato, levigato dalle paure che ci tenevano fuori dai conflitti, impedendoci di vedere dentro di noi.
Adesso si presenta la sfida a tutto quello che oppone resistenza. Se non siamo riusciti a capire l’origine delle nostre paure, se continuiamo a restare aggrappati alle nostre convinzioni, ai nostri limiti, ci ritroveremo nuovamente in confusione, senza sapere cosa fare.
L’emotività sarà confusa, le scelte saranno confuse e impulsive, a tratti distruttive e, inevitabilmente ci ritroveremo al punto di partenza.
Ciò che serve è la “chiarezza”.
É arrivato il momento di lasciar cadere a terra la corazza e le armi e di affidarci all’intelligenza superiore che guida la nostra vita.
É il nostro Sé Superiore, infatti, che si cura di noi e ci dà soluzioni creative alle situazioni che viviamo.
Dobbiamo solo fare chiarezza dentro di noi riportando le nostre azioni alla “semplicità”, all’essenzialità. Questo ci permetterà di riportare la chiarezza nei nostri pensieri adottando delle linee guida rigorose che ci aiuteranno a compiere azioni positive le quali, a loro volta, ci permetteranno di creare buone relazioni.
Se le linee guida, i nostri valori di fondo che non siamo disposti a svendere, sono deboli, saranno schiacciati, si sgretoleranno e dovremo ripartire da capo, tornando sui nostri passi.
È adesso che dobbiamo adoperare la presenza a noi stessi e puntare dritti alla meta. Quando troviamo ostacoli, quando arriviamo ad un punto critico, fermiamoci e facciamo dei respiri profondi e sforziamoci di capire che cosa di positivo può darci quella sfida, che cosa dobbiamo imparare.
La sfida dunque è quella di focalizzarsi sulle domande giuste, quelle che attivano in noi i meccanismi di comprensione dei nostri condizionamenti e danno il via al percorso di crescita.
Osserviamo con serenità quella immagine interiore che ci frena dall’ottenere quello che desideriamo nella vita.
La paura è radicata sui nostri condizionamenti e memorie negative pregresse. Allenando il muscolo del nostro “coraggio” possiamo sradicare i timori che abbiamo accumulato nel tempo e che rallentano la nostra massima espressione.
E la nostra massima espressione non è altro che il risultato del nostro percorso di riavvicinamento al nostro nucleo divino.
La meraviglia del Viaggio Interiore
Noi siamo degli organismi perfetti che camminano lungo il misterioso sentiero della Vita. Siamo il frutto di una continua evoluzione della materia che si è unito, nei secoli, ad una storia di imprese nobili, di studi altissimi, di menzogne feroci, di amori possibili e impossibili e a molto altro.
Questa è la ricetta composta da parti di bellezza e di crudeltà che ha, come esito, l’aver prodotto l’umanità. Quell’organismo perfetto in cammino, siamo tutti noi, l’essere che ciascuno incarna nel momento attuale, nella sua presente incarnazione.
Simboli ancestrali, archetipi e memorie collettive, sono profondamente fissati nel nostro patrimonio cellulare ed è incredibile quanto spesso noi scivoliamo nel darci per scontati (per primi), quanto sottovalutiamo la meraviglia di tutto il potenziale che abbiamo da esprimere e quanto non ci fidiamo delle nostre risposte interiori, fisiche e mentali.
Adesso è arrivato il momento di riconsegnare merito a ciò che siamo. Con queste riflessioni iniziamo un viaggio all’interno di noi stessi, osservandoci come se fossimo di fronte ad un film, di fronte ad un panorama bellissimo.
Proviamo a lasciare che la meraviglia emerga davanti ai contenuti della nostra anima, di fronte alle mille esperienze che abbiamo vissuto, di fronte alle tante altre anime che abbiamo conosciuto, di fronte alle vite che non abbiamo incrociato.
Facciamo spazio al nostro “essere”, alla gioia come alla tristezza, all’amore come alla rabbia, facciamo spazio a ciò che vive in noi per poterci osservare come fossimo un paesaggio sconfinato.
Lasciamo che tutto si esprima, osserviamolo con serenità, siamo “noi”. Via il giudizio, via il senso di colpa, via la vergogna e la tristezza. Facciamo posto all’amore per noi stessi; solo amandoci potremo amare il resto del mondo e liberarci dalla paura.
Siamo esseri perfetti e non lo sappiamo o meglio, l’abbiamo dimenticato. Permettiamoci di “essere” e forse, oltre le colline di quel panorama che è il nostro mondo interiore, vedremo spuntare un vecchio saggio, il nostro Sé Superiore, che si avvicinerà portandoci un prezioso messaggio: esiste un antico sapere che sa come guidare la nostra vita… e questo sapere ci troverà.
Permettiamo a noi stessi di risplendere, illuminando la meraviglia che già siamo!
La nostra esistenza, insieme alla nostra alacrità mentale, molto spesso ci spinge a convogliare l’attenzione solo su ciò che pensiamo di dover migliorare in noi: per poter avere una vita più sana, essere più produttivi nel lavoro, avere un rapporto più stabile e appagante con il nostro partner.
Quotidianamente molti pensieri vengono destinati al lavoro interiore, alla riflessione su se stessi, specie in quegli ambiti che richiamano la nostra attenzione, dove troviamo desiderio comune di crescita personale o l’esigenza spirituale di andare alla ricerca di qualcosa di vero e di “Divino”.
Questa tendenza al benessere è giusta e naturale. Fino ad ora ha fornito, e continua a dare, un contributo significativo alla nostra sopravvivenza e alla nostra evoluzione come specie.
Tuttavia è importante non scordarsi degli strumenti preziosi che già possediamo dentro di noi, che sono con noi da sempre, che ci appartengono per natura e non ci hanno mai abbandonato.
Molto spesso sono solo coperti e ostacolati da una miriade di pensieri compulsivi. Quindi, impegniamoci a ritrovare la gioia innata nell’esprimere la nostra natura interiore. Fermiamoci ad ascoltarla nel profondo.
Per una volta inviamo al nostro essere un messaggio di libertà e ricordiamo a noi stessi ogni prezioso dono che già possediamo e che scorre naturalmente attraverso di noi.
Comprensione, tenerezza, tenacia, curiosità, gioia, creatività, quali sono le caratteristiche che già possediamo?
Quali note distintive sono già nostre senza dover necessariamente iniziare un lavoro su di noi? Proviamo a permetterci di “lasciarci essere ciò che già siamo”.
Diamoci del tempo per capire. Nelle riflessioni che abbiamo fatto fin qui, ci siamo sufficientemente ri-scoperti così da darci il permesso di essere tutto ciò che la nostra Vita esprime attraverso di noi e per tornare a fiorire, spingendo le nostre radici in profondità in quello che, da sempre, straordinariamente sentiamo nel nostro cuore: la nostra “essenza”.
Affidiamoci al calore del nostro “Sole Interiore”.
Respiriamo profondamente e sforziamoci di percepire, in ogni respiro, le nostre proprie qualità, ciò che ci dà forma e caratterizza la nostra unicità.
Di che natura è il sole racchiuso al centro del tuo cuore?
Quale scintilla crea il nostro essere, quali stelle sentiamo brillare dentro di noi anche quando la notte è buia?
Impariamo a percepire noi stessi e sentiamo la vita mentre scorre, fluisce attraverso noi.
Noi siamo il prodotto dei tratti distintivi dei nostri genitori e di tutte le linee di generazioni precedenti che, da sempre, custodiscono le memorie esistenziali.
Attraverso il respiro, inspirando ed espirando, portiamo la nostra l’attenzione anche sulle nostre ombre, sui nostri demoni, sulle incertezze, sulle trappole della nostra mente.
Cerchiamo di essere consapevoli di quanto sia attiva, in noi, anche la parte definita “ombra” e impegniamoci a non giudicarla, non etichettarla come giusta o sbagliata.
Impariamo a viverla intensamente sviluppando la certezza di come sia proprio questa parte a darci profondità, spessore, permettendo alla nostra luce di esistere ed espandersi.
Permettiamo quindi al nostro “sole” di splendere e facciamo in modo che il calore che sprigiona raggiunga tutti gli altri cuori che incontriamo durante il percorso della nostra esistenza.
Siamo tutti come fiamme. Unendo il nostro calore possiamo alimentare il fuoco sacro della Vita.
Concludo questo primo percorso di “Sette Esercizi per Vivere Meglio”, con questo aforisma per riflettere sulla nostra personale realizzazione:
“Un albero il cui tronco si può a malapena abbracciare nasce da un minuscolo germoglio.
Una torre alta nove piani incomincia con un mucchietto di terra.
Un lungo viaggio di mille miglia si comincia col muovere un piede.”
LAO TSE
Buona Vita!
Vitiana Paola Montana
Counseling & Mentoring
LETTURE CONSIGLIATE