Inconscio e Atto Creativo

Inconscio e Arte

inconscio e creatività

Si fa un gran parlare, specie in ambiente psicologico, dell’inconscio come struttura interna della psiche. Tutto il bagaglio esperienziale che ci trasciniamo dietro nel corso dell’esistenza, formato dalla nostra indole e dalle convinzioni che si sono cristallizzate sulle nostre personalità può, a ben vedere, essere definito “inconscio”.
La definizione è più che azzeccata, dal momento che questo agglomerato di sensazioni, di emozioni, di schemi mentali e atteggiamenti reattivi, è assolutamente “informe” e “privo di coscienza” dove, per coscienza, s’intende la “visione consapevole”.

Inconscio,creazione e consapevolezza

E’ così , quindi, che l’inconscio agisce sulla nostra vita, in modo “reattivo e non consapevole”. Questo almeno finché non prendiamo in carico noi stessi, divenendo consci di tale materiale grezzo e così potentemente produttivo, se solo ne siamo appunto “coscienti”.

Già, ma come si fa a divenire “lucidamente informati” su noi stessi, sulle nostre pulsioni, paure, speranze, aspettative e necessità primarie? Prendere in carico se stessi, è un atto creativo. E’ lo stesso identico processo che può descrivere la nascita di un’opera d’arte, la stesura di un libro, la realizzazione di una scoperta scientifica, oppure la manifestazione di un lampo, di un’illuminazione della coscienza.

L’inconscio è depositario di molti stati della psiche. Può, ad esempio,conservare emozioni represse, blocchi emotivi,creativi, depressioni latenti, crisi esistenziali ma, al tempo stesso, è un enorme serbatoio di “materia”.
La germinazione di questa materia, è l’atto creativo che siamo chiamati a fare. Se vogliamo prima di tutto riuscire ad imbrigliare le forze oscure che squassano il nostro quotidiano nel flusso della giostra azione/reazione, se vogliamo vedere nascere, crescere e fiorire “qualunque” tipo di intenzione, sia il miglioramento di uno stato psicologico, sia la realizzazione di un progetto concreto, come pure la manifestazione di un reale cambiamento personale, ci è richiesto uno sforzo mirato.

Inconscio e flusso creativo

Occorre gestire, o meglio, dosare il flusso di energia creativa affinché riesca ad affiancare il processo di creazione/trasformazione/realizzazione dall’inizio, alla fine. Spesso, alle prime avvisaglie del disagio inconscio, non sappiamo di cosa si tratti. Il malessere che traspare durante il tragitto disagio/creazione, assume molte forme, come abbiamo già spiegato.

Ora, se vogliamo che la materia grezza contenuta nel nostro inconscio, si trasformi in risultati tangibili, se vogliamo che produca buoni frutti, ma soprattutto che rappresenti la vera vittoria sul nostro nemico acerrimo, “noi stessi”, dobbiamo imparare a gestire i flussi di energia e orientarla al meglio.
All’artista, allo scienziato, al “cercatore”, è richiesto di avere chiara la meta. Nella mente solo un pensiero cristallino sull’icona che rappresenta la destinazione.

Il tragitto per giungervi, non sempre sarà facile ma, ogni piccolo passo nell’onorare i contenuti della nostra coscienza, ogni impronta positiva, ogni certificazione di presenza vivida a noi stessi e al nostro intento, dovrà avere la possibilità di emergere nella realtà.

Lo scultore abbozza l’opera. Ne osserva i tratti informi, si raccoglie e poi prosegue il lavoro, raffinando, limando,correggendo le sproporzioni, gli spigoli,le pieghe inadatte. E’ un lavoro di fino. Imparare a “sgrossare” le nostre forze oscure, adottare lo stile dell’artista che si cala totalmente nella materia e nella sua prossima proiezione di risultato eccellente, è ciò che dobbiamo fare per rendere onore al Divino che è in noi.
Buona Vita!

LETTURE CONSIGLIATE – (Cliccate sulle copertine per leggere le sinossi)

archetipi e inconscio collettivo

età dell'inconsciosogni e archetipi

 

 

Buona Vita!

Vitiana Paola Montana

Counseling & Mentoring

 

 

 

 

 

 

 

 

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