Meditazione e malattia
Meditazione e benessere psico-fisico
Ormai è stato largamente dimostrato che meditare regolarmente porta numerosi benefici al fisico. Tra questi compare principalmente la regolazione della pressione arteriosa, oltre al rilascio delle tensioni psico-fisiche con conseguente stato di quiete emotiva.
Negli ultimi anni, si è aperto un tavolo di ricerca sui benefici della meditazione in campo oncologico. E’ notizia di questi giorni: una equipe di medici formata ad hoc, si occuperà di monitorare, forse per la prima volta in assoluto, un esperimento di controllo su pazienti oncologici al fine di determinare quanto e in che modo, la meditazione possa agire concretamente sulla salute del malato che la pratica.
La raccolta dei dati richiederà alcuni mesi di lavoro e si attesterà su un campione di ottanta pazienti all’Ospedale di Bellaria (BO) guidata dal Prof. Gioacchino Pagliaro. Per condurre il test in modo adeguato, la metà dei pazienti sperimenterà una particolare forma di meditazione tibetana detta Tong len, continuando ad assumere le cure tradizionali, prescritte in caso di patologia oncologica. Secondo i protocolli standard, i medici non conosceranno i nomi dei pazienti che praticano la meditazione, in modo da non restare influenzati in sede di valutazione degli esiti del test.
Ciascuno di loro conoscerà solo le iniziali del paziente, il tipo di patologia tumorale e i valori ematici. Terminato il periodo del test, fra qualche mese, verranno controllati i valori e ci sarà un riscontro per valutare se e come la meditazione può aver giovato all’evoluzione della malattia. Questo tipo di ricerche apre la strada, finalmente, potremo dire, ad una nuova sensibilizzazione da parte della medicina accademica, ad un approccio innovativo per la cura della psiche della persona malata, la principale responsabile di molte delle patologie.
Sappiamo per certo, infatti, che molte forme di cancro derivano da periodi di stress elevatissimo, mal gestito, e lasciato senza alcun controllo tanto che aggredisce gli organi più indeboliti dalla tensione che noi stessi generiamo. Da qui l’importanza di ritagliarsi del tempo, non solo per meditare ma anche, e soprattutto, per ricordare a noi stessi di “ascoltare” il nostro corpo, le nostre emozioni, di liberare quelle tensioni responsabili di tanti danni al sistema immunitario.
Come più volte abbiamo sentito da molti esperti, bastano dieci minuti al giorno. E’ sufficiente isolarsi per questa manciata di minuti in un ambiente tranquillo e restare centrati lasciando scivolare ogni pressione emotiva. Se riusciamo a farlo con una discreta continuità (dalle 3 settimane ad un mese), potremmo avere dei risultati inaspettati per qualità di vita.
Alcuni suggerimenti di lettura e musica. Cliccate sulle copertine per i dettagli.
Buona lettura!
Vitiana Paola Montana
Counseling & Mentoring